Nelle stazioni della metropolitana si era creata una geografia sotterranea con imperi da perdere e da conquistare. I mastini del Nord avevano in appannaggio la stazione Udine. Udine è nel Nord d'Italia.
Porta Venezia era in mano ai coloured forse per via di Otello, il "Moro" di Venezia.
A Lotto c'era il gioco d'azzardo;
a Duomo i turisti giapponesi;
Conciliazione, in effetti, nomen omen, non era una fermata pregiudiziale;
Cascina Gobba implicava un pellegrinaggio in un hinterland di lavoratori non atletici.
Gorgonzola puzza di campagna.
Bande Nere pullula di neofascisti periferici.
QT8 è segreto come 007; a Palestro ci sono i culturisti.
Non era solo compiaciuta paranoia metropolitana. Funzionava così anche in superficie:
in piazza Cinque Giornate nessuno trascorre il week-end.
(Andrea G.Pinketts)
Ho girato Milano in lungo ed in largo.
Ma soprattutto, sottoterra.
Forse per questo mi sfuggono ancora tante bellezze di questa meravigliosa città, tesori che si appalesano solo a sguardi attenti ed indiscreti, voyeur delle emozioni che gelosamente sono conservate dagli angoli della mia città.
Forse per questo non la voglio lasciare, ho ancora cosi tanto da scoprire.
Amo Milano.
Sottoterra, dicevo, posso dire di essermi fermato a tutte le fermate della metropolitana milanese. Non per bizzarro passatempo. La metropolitana non è divertente. Struggente, forse, liberatoria, od opprimente, narrante, dissacrante, sorprendente, intrigante, ma non divertente.
L'ho girata un po' per necessità, un po' per caso, un po' per dovere. Tutta.
Fin da piccolo.
Da piccolo ho iniziato a creare il mio micromondo dove il nome delle stazioni metropolitane avevano un loro inesorabile significato, ed ho continuato a farlo in pratica fino ad oggi.
Caro Pinketts, che a Bande Nere ci fossero pericolosi giovani dediti alla violenza politica, lo avevo stabilito prima che tu scrivessi Il senso della Frase.
Come pure avevo stabilito che Pagano fosse la sede di un romantico culto nordico, cantato nella fermata precedente, Wagner, in contrapposizione alla precedente ancora De Angeli. Ho sempre preferito Wagner a De Angeli, scendevo sempre a Wagner, se capitavo in zona.
E poi c'era Gioia, un inno alla felicità lussuriosa, i cui marciapiedi sono in mano ai transessuali. Non solo i marciapiedi. La fermata prima è Caiazzo....
C'era Uruguay, dove stazionavano i sudamericani. Ma da nessuna parte ho visto confusione e mescolanza di persone come a Porto di Mare.
Quanti ricordi
Mi mancherà Milano.
Perchè sto per andare via. Non tanto lontano, ma abbastanza per sentirne la mancanza. Per non avere più la metropolitana. Due universi. Non è poco.
Ah, mi mancherà anche questo :)
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l'adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse.
(Andrea G.Pinketts)