Megghy ha nello sguardo mondi che percepisco più belli e più intensi di quello mio, che affannosamente e scioccamente difendo, tanto è piccolo.
Mondi che trasforma e dipinge di azzurro. Il mare.
Nella mia immaginazione il referendum sull'acqua diventa una crociata alla difesa di quegli occhi magnifici.
Da tutelare, per il loro incantesimo, per quello che racchiudono.
Incastonati in un visino fiero e cipiglio, che rifiuta il dialogo.
"Me la canti la canzone?" Il gesto della testolina è esplicito - no no
"Le vuoi le patatine?" idem come sopra
Cosi piccola, ancora, nel suo regno con le ruote ed il ciuccio, eppure sempre più consapevole.
Crescendo, la realtà esterna si fa sempre più limitata, e meno interessante, è tangibile.
Forse è questa triste evidenza che spinge e inventa gli stimoli per fare qualcosa di grande nella vita,
l'ambizione,
passaggio che ho trascurato, rimasto indietro abbracciato ai sogni del me bimbo, probabilmente incredulo di tale contraddizione. No, è proprio cosi, purtroppo.
Delle mosche mi si posano addosso mentre sorseggio vino bianco.
Come si permettono?
Ma se un giorno su due ti senti una merda, cosa pretendi adesso? Stai sereno....
E' una provocazione la mia del resto, le osservo meglio queste mosche, piccole e gioiose,che volano imitando gli acrobatici equilibrismi delle montagne russe pulendosi con costanza le zampine.
Leggere ed innocue.
Un movimento brusco e la mosca si alza in volo.
Megghy ha paura delle mosche, e si ritira indietro con le braccine sfoggiando uno sguardo di sgomento e paura.
Aaaaaaaa
Beh, rispetto a prima, è tornata a interagire con noi, un passo avanti.
La Mosca è il titolo di un film horror di più di 20 anni fa, che però ricordo bene. The Fly. Il nome inglese rende molto più merito a questo simpatico e delicato insetto. Il film era decisamente splatter.
Era il remake di una pellicola degli anni '50, l'esperimento del Dottor K, che pure ho visto. Molto, molto più bello l'originale.
Che sia dei nostri tempi il costante ed inesorabile passaggio da una forma di emozione che lascia ampio spazio al pensiero ed alla riflessione, ad un'altra che si accontenta di impatti visivi e di stomaco, mettendo in stand-by il cervello?
Fattostà che la mosca seppur ingiustamente è dalla parte dei cattivi, e la paura di Megghy ha una legittimazione nella tradizione.
Ma c'è della curiosità nella paura di Megghy, che non voglio sprecare.
E allora inizio a giocare con la mosca.
La chiamo Tobia, per evitare gaffes nel caso poi la bimba associasse l'insetto al nome di qualche amico o parente.
"Guarda la mosca!" e punto il dito. Mocca!!!
"E ora la mosca vola e fa il girotondo!" Mocca, vola, tondo!
Continua a ritrarsi, la piccola, ma ora se la ride :)
Incredibile, la mosca sta al gioco, e volteggia tutta pavoneggiante.
Ne arriva un'altra. Si uniscono in volo. Mi verrebbe da pensare che stanno trombando.
Sta a vedere che inizio a invidiare la mosca, libera nel volo, oggetto di assoluta attenzione, e protagonista di una soddisfacente vita sessuale.
Ad un certo punto si posa sul dito, che sposto ad altezza viso da guardarla in faccia. Sta li, mi strizza l'occhio, Tobia. Megghy è affascinata e osserva attendendo il colpo di teatro. E soffia. ffffffffffffffffff
Soffio anche io. Solo dopo un po' riprende il volo.
Nel frattempo Megghy ha preso a mangiare le patatine. Me le ha finite, aggiungo....
Quando Megghy decide, tornano tutti a casa in città. Lo faccio anche io, da par mio, che però abito qui vicino.
Non ho bisogno della macchina. Apro le alette, e ronzo via
( 11 giugno 2011 )
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