mercoledì 28 dicembre 2011

Il giardino



Godi il mio corpo
calpestalo, rotolalo
anche se l’erba non è più fresca e rigogliosa
come piccolo e prezioso era il prato smeraldo
su cui facevi l’amore


Piovimi addosso
conosco le nuvole nere che mi attraversano
il vero freddo è dentro
è la nostalgia di sentire le tue gocce
scivolar su un appassito cuore


Recidi i boccioli delle rose appena nate
sentimenti affacciati all’incanto che non sanno
ma prima guardali e sorridi loro
e soffia via i petali
che volino lontano


Distenditi e leggimi le pagine del tuo più bel libro
lacrime di rugiada ingigantiscono le parole
non so più leggere
e cerco la tua voce
E’ notte e alba sceglierai altri orizzonti per i tuoi baci
ma le tue labbra sono piene di sole
e il giardino per vivere
ne ha bisogno un po’


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