martedì 27 dicembre 2011

Stazione


Ci sono treni che non andrebbero persi

Non perché non ne passeranno mai più

Magari non gli stessi, magari analoghi, forse più veloci, probabilmente più lenti

Che poi

È facile non prendere un treno

Un imprevisto, un ritardo, anche una scelta, la voglia di un pensiero, l’attesa di un bacio, 

o la paura,di salire su un vagone in corsa.

Ci sono treni che non andrebbero persi

Per il silenzio che ti lasciano una volta passati

Quello di una stazione deserta

Sono saliti tutti


Un fazzoletto piegato ed una carta di caramella danzano in cerchio

in fondo alla banchina

L’orologio liberty racconta un tempo immobile

Senza orari, partenze, arrivi

Il sospetto di avere sbagliato stazione

Forse

Eppure

Nell’aria, misto alla polvere e alla ruggine

odore di salsedine, di caldo, rosmarino, resina...

dall’altra parte,  c’è il mare ed il suo infinito


Dove sei?

l’attesa di un pensiero, il desiderio di un bacio…

Sono saliti tutti, tranne me

Non so più cosa è giusto

o era giusto

fare

non lo so più davvero

né dove poter stare

a mio agio


( 20/05/2011 )

 



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