Ci sono treni che non andrebbero persi
Non perché non ne passeranno mai più
Magari non gli stessi, magari analoghi, forse più veloci, probabilmente più lenti
Che poi
È facile non prendere un treno
Un imprevisto, un ritardo, anche una scelta, la voglia di un pensiero, l’attesa di un bacio,
o la paura,di salire su un vagone in corsa.
Ci sono treni che non andrebbero persi
Per il silenzio che ti lasciano una volta passati
Quello di una stazione deserta
Sono saliti tutti
Un fazzoletto piegato ed una carta di caramella danzano in cerchio
in fondo alla banchina
L’orologio liberty racconta un tempo immobile
Senza orari, partenze, arrivi
Il sospetto di avere sbagliato stazione
Forse
Eppure
Nell’aria, misto alla polvere e alla ruggine
odore di salsedine, di caldo, rosmarino, resina...
dall’altra parte, c’è il mare ed il suo infinito
Dove sei?
l’attesa di un pensiero, il desiderio di un bacio…
Sono saliti tutti, tranne me
Non so più cosa è giusto
o era giusto
fare
non lo so più davvero
né dove poter stare
a mio agio
( 20/05/2011 )
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